Solo resiste al tempo quel che si fa col tempo. E quello che si fa con l’eternità? La poesia viene quando restiamo nell’inesauribile compagnia della solitudine. Viene come un sùbito taglio, dove si mischiano con fredda febbre, sangue con sangue, due separati mondi.
La farfalla è condannata per le sue ali, che sono antieconomiche.
[Osbert Sitwell]
Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri
e difficili, ma lo vedo chiaro
e so che in fondo sono solamente
metri e gessetti con cui misurate
e segnate – segnate e misurate
senza stancarvi.
Sfilate spilli di tra le labbra, come una sarta:
me li appuntate sull’anima
e dite: “Qui faremo un bell’orlo.
Dopo starai tanto meglio”.
Io non voglio che mi tagliate un pezzo d’anima!
Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo,
ebbene, non voglio entrarci.
Sono un poeta: una farfalla, un essere
delicato, con ali.
Se le strappate, mi torcerò sulla terra,
ma non per questo potrò diventare
una lieta e disciplinata formica.
Tu dici che ci fu un antenato
e poi da quello una parte
ha scelto di nutrirsi di cielo
e ha messo foglie ha radicato
e l’altra – noi – si mangia il mondo
e l’altra predatrice s’è fatta.
Ma io ti chiedo
si ci fu gioia in questo
se i radicanti scegliendo il cielo
fu per piacevolezza della luce
se fu perché era bello rampicare
per l’aria e la lentezza era bella
con cui ficcarsi nella terra
in forma di radice
se fu per un’ebbrezza –
per un tremore. O nello sbando
del movimento i primi
ebbero sentore d’un’avventura grande.
Se dissero di sì, questo ti chiedo.
Se in fondo fu già allora per amore.
Se vi tenete alla natura, a quanto è di semplice in essa, alle piccole cose, che uno vede appena e che in maniera così imprevista possono divenire grandi e incommensurabili; se avete questo amore per l’inappariscente, e servendo in semplicità tentate di acquistarvi la confidenza di quanto sembra povero: allora tutto diverrà più facile, armonico e in qualche modo più conciliante, non forse nell’intelletto, che resta indietro attonito, ma nella vostra più intima coscienza, che veglia e sa.
“In questi giorni mi sono resa conto che la politica nella vita umana è altrettanto importante quanto l’amore. Essa penetra sotto la pelle, si appiccica al corpo come una camicia troppo stretta e si annida nel cuore come i sentimenti più intimi. [···]
Finché individui completamente apolitici non considereranno “la politica”, ossia ciò che accade, non meno importante per se stessi delle faccende private, la grande massa si lascerà trascinare indifferente dagli avvenimenti, senza tener presente che questi avanzeranno nel loro appartamento e prenderanno posto alla stessa tavola davanti alla zuppiera che viene riempita a mezzogiorno”.
Hai bisogno di te
hai bisogno di questo tempo
in cui non si cucina
e non si prega
si sta.
Soli e improvvisati
abbandonati e senza senso
si sta, frastornati
e vuoti. Si sta.
E l’indomabile fiducia
accucciata fuori dalla porta
come un cane folle
di devozione
dorme sonni
che contengono alba.
[…]
A volte si tocca il punto fermo e impensabile
dove nulla da nulla è più diviso,
né morte da vita
né innocenza da colpa,
e dove anche il dolore è gioia piena.
Sono cose, queste, che si dicono per noi soltanto.
Altri ne riderebbero.
Ma dire si devono. Le annoto
per te che le sai bene e per testimonianza dell’amore eterno.
[…]